"...l'innocente sonno. Il sonno che ricompone le trame ingarbugliate dell'affanno, la morte di ogni giorno di vita, il bagno della dolorosa fatica, il balsamo delle menti dolenti, la seconda portata della grande natura, primo nutrimento nel banchetto della vita..."
Macbeth, atto II W.Shakespeare

Lo stato di coscienza di ogni essere umano è legato alla consapevolezza della propria identità; si attiva nell'incontro tra gli stimoli esterni del mondo circostante e il proprio vissuto interiore. E'  strettamente connesso con il concetto di attenzione. 
Da un punto di vista neurofisiologico lo stato di coscienza è localizzabile nel sistema reticolare; offre un equilibrato adattamento tra il sistema nervoso, l'Io soggettivo e l'ambiente esterno. Le tre caratteristiche essenziali che definiscono lo stato di coscienza sono:
la capacità di risposta agli stimoli esterni,
la capacità cognitiva del soggetto di acquisire determinate informazioni,
la personalità stessa del soggetto nella sua complessità.


Lo stato di coscienza si declina nella capacità di percepire il proprio corpo, le emozioni, la percezione del tempo, del movimento nello spazio, la percezione del mondo esterno oltre che nellacapacità di decisione e valutazione di un eventuale pericolo. 
Quale collegamento esiste fra gli stati di coscienza, i ritmi biologici circadiani e lo stato di sonno? 
Lo stato di sonno è essenziale per la sopravvivenza umana e per il mantenimento dell’equilibrio psichico di un individuo. Durante il sonno si assiste ad un abbassamento del livello di coscienza e ad una significativa riduzione della funzionalità biologica in generale.


Lo stato di sonno dell’ organismo umano è definito da un abbassamento delle reazioni agli stimoli esterni con relative modificazioni significative dello stato di coscienza stesso e la conseguente interruzione delle relazioni con l’ambiente esterno.
Durante il sonno il cervello umano  rimane attivo: si susseguono ciclicamente infatti 5 fasi, più volte, durante tutta la notte.


Per mezzo dell’elettroencefalografo è possibile osservare e controllare un’intensa attività elettrica del cervello durante il sonno; tale attività è distinta in 4 fasi NON REM e una fase REM. Le 5 fasi si ripetono nel corso di tutta la notte per circa 5 volte; ogni ciclo comprendente le 5 fasi ha una durata che in media varia dai 70 ai 120 minuti.  All’interno di ogni ciclo le 5 fasi possono variare il tempo di durata: in generale nella prima parte della notte è registrabile una maggiore quantità di sonno profondo e minor quantità di sonno REM, che invece assume maggiore rilevanza nel corso della notte.


La fase 1 di addormentamento dura in genere pochi minuti, è caratterizzata da un sonno leggero con perdita progressiva del ritmo alfa; il soggetto rimane in parte vigile e sensibile ai rumori esterni; la sensazione generalmente percepita è quella del corpo che diventa pesante, grazie all’inizio di rilassamento della muscolatura striata, come avviene facilmente avvertita nell’esercizio del peso nel training autogeno.


La fase 2 introduce un sonno leggero, caratterizzato da onde brevi, isolate, chiamate complessi K e da un’attività di fondo di basso voltaggio; la coscienza è sopita e la muscolatura striata è in questa fase completamente rilassata.
La fase 3 (come la 4) è chiamata sonno delta per il significativo rallentamento del tracciato elettroencefalografico con ritmi delta e un evidente rilascio del tono muscolare evidenziabile dal tracciato elettromiografico; presenta uno stato di sonno profondo in cui è più difficile essere condizionati da stimoli o rumori esterni.


La fase 4 è caratterizzata da uno stato di   massimo sonno profondo. In questa fase possono verificarsi in alcuni soggetti episodi di sonnambulismo.
La fase 5 è definita fase REM perché gli occhi si muovono con movimenti rapidi ritmici (rapid eye movements). Il sonno REM presenta un’attività elettroencefalografica veloce, basso voltaggio, perdita del tono muscolare, aumento della temperatura, del flusso sanguigno e della respirazione. Tale fase si verifica 4 -5 volte per notte e all’interno di essa il soggetto sogna. In questa fase l’attività cerebrale è intensa, mentre il livello di rilassamento muscolare è massimo. La fase REM dura circa 15 minuti ed è in genere caratterizzata da sogni intensi. Accade frequentemente che l’ultimo sogno della notte sia quello più lungo e più facile da ricordare. Durante la fase del sogno lo stato di coscienza rimane attivo in relazione a diverse funzioni psichiche come percezione, memoria, pensiero ed emozioni; le funzioni motorie invece sono normalmente arrestate come pure il pensiero logico .


La qualità del sonno, la durata e la stessa distribuzione delle fasi del sonno sono condizionate dall’età del soggetto: il tempo e la qualità del sonno sono estremamente soddisfacenti nell’infanzia fino a diventare però brevi e spesso disturbati in tarda età, in cui si dorme anche solo 5 - 6 ore per notte.


La difficoltà ad addormentarsi, intesa come disturbo del sonno, dipende frequentemente da uno stato ansioso che il soggetto avverte durante la veglia, senza essere però capace di capirne il motivo e neppure di entrare in contatto con le dinamiche interne che governano la sua psiche in quel periodo della vita. Si parla di disturbo del sonno anche nel caso in cui il soggetto si addormenti facilmente ma poi si risvegli più volte con difficoltà a riprendere sonno. Sovente uno stato depressivo può influenzare questo tipo di comportamento provocando sofferenza e irritabilità nella vita diurna della persona, soprattutto se il soggetto non può recuperare energie e riposo durante l’arco della giornata. I farmaci sedano il sintomo soprattutto a breve termine, ma si consiglia di intraprendere un lavoro su se stessi per lasciar “parlare” il sintomo stesso che, comunque, il soggetto stesso ha “partorito”.
Il sintomo, cioè il sonno disturbato, esprime e contiene sempre infatti, almeno in parte, un’accezione positiva che, in quanto tale, è da accogliere e con la quale quindi è essenziale porsi seriamente in dialogo al fine di migliorare la qualità e il senso stesso della propria vita-.