Crisi di coppia, separazioni.

Oggi è sempre più frequente che la coppia attraversi momenti di crisi profonda che spesso si rivelano insanabili. Il ritmo frenetico e pressante in cui si è costretti a vivere conduce spesso a non dare la dovuta importanza alla relazione, riconduendolo a banale quotidianità. A farne le spese è la relazione di coppia.

Durante l’arco della giornata si fanno tante cose, si lavora, si fatica, si corre, si discute con i colleghi di lavoro, ma, sempre più frequentemente manca il tempo per la cura della relazione. L’amore non è statico, nel senso che è presente oppure svanisce quasi per magia, al contrario necessita di essere curato e, se trascurato, cioè se non si dedica tempo e attenzioni alla relazione, rischia di perdere di significato e di senso. Ogni coppia vive la sua storia, unica e in parte avvolta nel mistero.
Conoscendo le vicissitudini della vita di coppia  di molti pazienti a volte si resta stupiti nell’apprendere che una coppia sia riuscita a superare una crisi profonda e un’altra invece, che si considerava più solida, improvvisamente si separi. Impossibile dall’esterno capirne i motivi.

“La mancanza di desiderio per l’altro è il primo campanello d’allarme che scatta quando la coppia va in crisi….L’ascolto e il buon dialogo sono i presupposti di un rapporto affettivo sano e di una gioiosa fertilità emotiva che voglia definirsi appagante…..alcune (coppie) hanno fatto esperienza di una relazione parziale, che non si è spinta oltre l’ordinario, altre hanno superato questo limite, ma sono scivolate nella delusione e nell’apatia nel momento in cui sono entrate in conflitto, altre ancora, con coraggio, contro ogni speranza, non si sono arrese e hanno continuato a ricercare l’amore accanto alla persona scelta all’inizio.” Dal libro di S. fontani, Caro marito mio ex.

Per cominciare a uscire dalla crisi e dalla tentazione di andare subito dall’avvocato per la separazione, è necessario lottare, investire energie con determinazione, scegliere con la volontà di far crescere l’amore e di non farsi prendere dalla pigrizia e dalla routine. Amare infatti non è solo l’espressione di un sentimento, ma implica la volontà di voler stare insieme, di affidarsi all’altro senza riserve, nel bene e nel male perché così si è scelto. Giddens, sociologo, sostiene che oggi non si parla più di amore romantico, che contempla cioè una progettualità di vita insieme a lungo termine, ma di relazione che è regolata dal godimento e dalle gratificazioni che il soggetto può da essa ricevere. E’ una logica, in un certo senso, del “do ut des”, dove il beneficio dello stare insieme si identifica con la gratificazione ricevuta. La cartina tornasole per verificare se vale la pena stare insieme è data dal grado di soddisfacimento sessuale che se ne ricava. Quanto più esso è alto, tanto più il rapporto ha possibilità di crescere.

L’amore non è più “cieco” come si pensava un tempo, ma segue la logica più concreta e meno romantico, è un amore “prudente”, si continua a stare insieme con “le valigie pronte” per fuggire dalla relazione quando questa pone troppi problemi, fa soffrire, stanca. Non esistono più certezze su come mantenere in piedi il legame di coppia per tutta la vita, ma si valuta, si confronta, si soppesa quanto si riceve dall’altro senza porsi il problema di quanto si sia disposti a donare di sé, nella gratuità che l’amore richiede . Quando appaiono conflitti e litigi frequentemente si pensa che la relazione sia finita in quanto i due non sono adatti a stare insieme ed è meglio separarsi, perché c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel loro essere coppia. Subentra l’idea che con altri partner sia possibile essere più felici.

Ciò che non si fa è tentare di dialogare e soprattutto esprimere il proprio stato d’animo, le paure, le tensioni che hanno portato a chiudersi nei confronti dell’altro. In questo percorso travagliato un aiuto esterno con uno specialista, una serie di colloqui con uno psicoterapeuta possono essere di aiuto.