Il male oscuro con cui imparare a dialogare. 

La depressione è uno dei disagi psichici più diffusi. Un numero consistente dei pazienti che quotidianamente affollano gli ambulatori dei medici generici soffre di depressione.
Il professor Giovanni Cassano, direttore della Clinica psichiatrica dell'Università di Pisa, definisce così una persona depressa: "Quando ha perso l'interesse alla maggior parte degli aspetti della vita: al lavoro, agli affetti familiari, alla sessualità, al piacere di stare con gli altri. Quando diventa di umore tetro, si isola e si trascura. Non esce più, dialoga a monosillabi, evita gli amici, perde ogni spirito di iniziativa, diventa inappetente, avverte la perdita della libido".
La qualità della vita si impoverisce, le relazioni oltre a diminuire, assumono caratteri stereotipati e anaffettivi.
Le depressioni si suddividono in due grandi categorie:
1- Reattive, in seguito ad un evento spiacevole, un lutto, licenziamento, grave malattia, separazione coniugale, delusione amorosa, fallimento finanziario.
Sono le forme depressive più facilmente aggredibili e recuperabili grazie alla psicoterapia e a un sostegno farmacologico appropriato.
2- Endogene, insorgono senza evidenti motivi; in molte di tali forme si riscontra un forte carattere familiare.

La depressione colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini secondo un rapporto di due a uno e si presenta o si ripresenta soprattutto in primavera o in autunno. Le ore della giornata prevalentemente a rischio sono di primo mattino, momento in cui la persona si sente incapace di affrontare le fatiche e gli impegni di una nuova giornata.
Non bisogna scambiare per depressione l'abbassamento del tono dell'umore. E' normale che il nostro umore possa cambiare in base alla situazione vissuta; si entra nel patologico solo quando lo stato d'animo depressivo è persistente.